
Dal 2035 l’Unione europea ha deciso il divieto di fabbricare auto con motore a combustione, ma l’elettrico non deve limitare lo sviluppo di altre tecnologie, come per esempio l’idrogeno.
L’idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo osservabile e il suo isotopo più comune, il prozio, consiste di un protone, che forma il nucleo, e di un elettrone. Essendo l’atomo più semplice, è stato studiato in maniera approfondita dalla meccanica quantistica, la teoria fisica che descrive il comportamento della materia.
Tale elemento, l’idrogeno, viene spesso definito “flessibile” perché, a seconda delle necessità, si può produrre da diverse fonti di energia e utilizzato in diverse modalità. Avendo però bisogno di enormi investimenti in tecnologie e infrastrutture, l’adozione di questa nuova forma di energia non può essere vista come l’unica scelta.
Ma quali sono, realisticamente, le rappresentazioni prospettiche dell’impiego dell’idrogeno in futuro? Al momento l’offerta è ancora limitata, visto che un modello a idrogeno costa più di ottantamila euro, e la rete di distributori in Italia può contare solamente su due punti, uno a Venezia e l’altro in provincia di Trento. Ma se l’idrogeno può essere molto utile per la decarbonizzazione dei trasporti, a tutt’oggi l’elettrico sta avendo più successo, anche in virtù del fatto che le colonnine per la ricarica elettrica cominciano ad essere più radicalmente distribuite su tutto il territorio.
Un settore dove l’idrogeno può essere molto utile è quello del trasporto sui mezzi pesanti, quali i tir. O nei settori le cui emissioni sono più difficili da abbattere, come nel caso delle acciaierie, dal momento che qui c’è bisogno di grande energia oggi garantita ancora da combustibili inquinanti come il carbone coke. Tuttavia, per produrne in grande quantità, abbiamo bisogno di molta energia. E come produrre tanta energia? Una risposta potrebbe arrivare dalla fusione nucleare, se in giorno sarà realtà. In quel caso si potrà produrre idrogeno a basso costo e in maniera pulita. Ma forse, è un futuro ancora lontano.
Noi però, dobbiamo decarbonizzare oggi, non domani. Ciononostante, è un bene che si continui ad investire sull’idrogeno.
Sapere poi, che è il principale costituente delle stelle, ci piace molto, perché ci fa sentire più in armonia con tutto l’universo.
A.P. La redazione di GuidaMotori