
L’Europa rischia di perdere la corsa alle batterie. La Corte dei Conti Europea lancia l’allarme.
L’Unione Europea rischia di dover posticipare lo stop alle auto con motore termico oltre il 2035 come da regolamento ratificato a inizio di questo 2023, per il rischio di dover dipendere da batterie e auto elettriche non Ue.
Lo dice una relazione pubblicata dalla Corte dei Conti Europea sottolineando l’eventuale grave danno all’industria automobilistica della nostra comunità europea e la propria manodopera che non riuscirebbe ad approntare un parco veicoli a emissioni zero entro il 2035.
“Per l’approvvigionamento di materie prime e batterie, L’Ue non deve ritrovarsi nella stessa situazione di dipendenza che ha avuto con il gas naturale proveniente dalla Russia”, ha affermato la responsabile dell’audit della Corte dei Conti europea, Annemie Turtelboom.
L’Ue importa il cento per cento del litio raffinato. Più della metà della fornitura mondiale di cobalto proviene dalla Repubblica democratica del Congo (RdC), il 40% delle importazioni di grafite naturale grezza dalla Cina” la quale rappresenta il 76% della potenziale produzione globale di batterie, mentre il Portogallo, maggior possessore di riserve di litio del blocco, prevede che la produzione non inizierà prima del 2026.
Inoltre, sempre Annemie Turtelboom, ha affermato che Bruxelles è in ritardo sulla competitività dei costi, anche a causa dei prezzi elevati dell’energia, mentre i dati della Commissione europea rimangono superati e incompleti e i finanziamenti pubblici non sono coordinati e tendono a sovrapporsi.
Questa transizione energetica appare sempre più complicata.
A.P.